alternatywne czynniki chłodnicze

Una soluzione alternativa e ininfiammabile per sistemi e dispositivi che richiedono l’utilizzo del refrigerante R410a.

Il refrigerante R410a ha un alto GWP (2088) quindi, conformemente alle linee guida dell’Unione Europea, bisogna cercare di evitarne l’uso. Sul mercato dei sistemi di condizionamento tipo split, l’R410a trova sempre meno impiego, comunque viene sempre utilizzato come refrigerante preferito nelle soluzioni VRV / VRF della classe A1.

Nella ricerca delle soluzioni alternative per sistemi che in questo momento richiedono l’uso dell’R410a, la questione più importante è legata alla classe: A1. Considerando i refrigeranti R452b, R454b oppure R32 come prodotti alternativi, si può notare che, anche se essi possono essere una soluzione nel caso di dispositivi nuovi, sono comunque tutti di classe A2L (infiammabili). Pertanto, è necessario soddisfare ulteriori requisiti di sicurezza prima di poterli utilizzare.

Il ritiro molto lento dell’R410a può essere legato al fatto che i condizionatori d’aria tipo split che lo utilizzano sono sempre in commercio. Un’ulteriore complicazione può essere l’atteggiamento dei clienti, ignari della natura del problema per quanto riguarda il pericolo legato all’utilizzo dell’R410a nei dispositivi domestici e commerciali. Dal punto di vista del cliente (e cioè della domanda) non sembra esserci bisogno di un cambiamento rapido. Questa percezione è anche comoda per piccoli installatori.

La maggior parte degli acquirenti, quando sanno di un alto GWP oppure di “phase-down”, non reagiscono. Solo quando la narrazione cambia, quando si parla del pericolo realmente esistente, del fatto che si tratta di un refrigerante altamente tossico, la gente si preoccupa e preferisce evitare di installare a casa o in ufficio il dispositivo che funziona con questo refrigerante.

A Bruxelles, sono in corso discussioni sulla valutazione del regolamento sui gas fluorurati ad effetto serra. È necessario esaminare la necessità di implementare ulteriori restrizioni. Molto probabilmente l’argomento non sarà risolto definitivamente in assenza di leggi più rigorose, imposte da una decisione dell’Unione Europea. Il lavoro della commissione dovrebbe terminare verso la fine del 2021 e le decisioni prese verranno pubblicate. Bruxelles deciderà, per esempio, di accelerare il ritiro di tutti i refrigeranti con il GWP maggiore del 1500? Se così non è, il mercato sarebbe costretto ad accelerare gli sforzi per trovare refrigeranti alternativi, caratterizzati da GWP più bassi.

Nel frattempo, da gennaio 2021, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, è stato formulato un regolamento sui gas fluorurati ad effetto serra che richiede ulteriori riduzioni dei contingenti del 18%.

Nel caso delle soluzioni reperibili sul mercato della refrigerazione commerciale ed industriale, la situazione è completamente diversa. Il divieto d’utilizzo dell’R404a e la riduzione graduale dei contingenti hanno velocizzato, dal 2018, le azioni mirate a sostituire refrigeranti ad alto GWP con quelli a basso GWP.

Possiamo notare un progresso nei sistemi split, chiller, multi-split e VRF-s, dove l’R410a trova sempre meno impiego. Comunque, tutto dipende dall’allestimento e dalle alternative disponibili. Per i nuovi, piccoli sistemi, come gli split e pompe di calore a fonte d’aria, si può ora scegliere l’R32 da GWP 675. Questo è diventato possibile perché la maggior parte dei principali produttori si rende conto che solo fino al 1 gennaio 2025 potrà utilizzare i refrigeranti da GWP maggiore di 750 in un singolo impianto di condizionamento tipo split del volume al di sotto di 3 kg. Alcune aziende costruttrici ampliano la gamma dei prodotti offrendo l’R32 nei sistemi VRV / VRF, seguendo così le raccomandazioni della norma EN378, che stabilisce la quantità del refrigerante ammissibile in varie situazioni. Tutto dipende dalle classi (classe di tossicità e classe di infiammabilità) dei singoli refrigeranti.

Nel discutere le possibilità di successo di un dato refrigerante, utilizzato come un prodotto alternativo, gli aspetti chiave sono l’indice GWP, caratteristiche termodinamiche e il concetto progettuale nell’ambito della legislazione in vigore.

Il refrigerante R470a, da GWP 909, è spesso utilizzato come sostitutivo ininfiammabile per l’R410a. È importante sottolineare che l’efficienza termodinamica dell’R470a è simile a quella dell’R410a; allo stesso tempo, permette agli utilizzatori di sostituire l’R410a – già utilizzato nelle unità esistenti – a costi relativamente bassi e con modifiche costruttive minime. L’R470a è anche compatibile con lubrificanti utilizzati di solito con l’R410 e quindi non richiede cambio d’olio. C’è chi sostiene che sia un’alternativa migliore dell’R32 perché l’R32 può sostituire l’R410a solo nel caso di apparecchiatura nuova e non è adatto per essere usato nei dispositivi esistenti a causa della sua infiammabilità. Si può sicuramente considerare l’R470a non solo un’alternativa all’R410a ma anche una soluzione di carattere modernizzante che porta alla notevole riduzione dei costi dell’operazione.

Per concludere, richiamiamo anche l’attenzione sul fatto che non tutti gli impianti di condizionamento vengono riempiti con l’R410a. Per questo motivo vale la pena di notare anche l’R515b (refrigerante Honeywell, denominazione commerciale Soltice N15), anche esso del gruppo di prodotti ininfiammabili, da un basso GWP (293).

Ricordiamoci che il refrigerante R515b non è stato concepito come sostitutivo per l’R410a ma solamente come un prodotto alternativo all’R134a (GWP 1.430). L’R515b ha un basso GWP ed è di classe A1; questo permette di sostituire l’R134a nei condizionatori d’aria delle autovetture, radiatori, pompe di calore e altri sistemi di climatizzazione in condizioni estreme. Un altro aspetto essenziale della caratteristica dell’R515b è il fatto che la sua efficienza è pari a quella dell’R134a mentre la temperatura di mandata è notevolmente più bassa. Un altro vantaggio di questo refrigerante è quello di poter essere usato nelle applicazioni con alte temperature dell’ambiente, grazie al basso indice adiabatico che riduce il riscaldamento per compressione.

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