Il ritiro dei refrigeranti ad alto GWP e l’introduzione di refrigeranti sintetici alternativi non vanno sempre lisci. Questo è legato, prima di tutto, all’infiammabilità dei nuovi refrigeranti. Siccome sono dei liquidi difficilmente infiammabili (classe A2L secondo la norma PN-EN 378-1+A1), i refrigeranti come R32 oppure R1234ze(E) non possono essere utilizzati per il retrofit degli impianti esistenti che funzionano con refrigeranti non infiammabili (classe A1). Il secondo problema è legato agli ingombri degli impianti: poiché il massimo riempimento dell’impianto è legato al limite inferiore di infiammabilità di un dato refrigerante, le dimensioni dell’impianto sono limitate.
Questo problema si verifica nel caso delle applicazioni esistenti del refrigerante R410A (GWP=2088). Per i nuovi climatizzatori split oppure multisplit, una buona alternativa è il refrigerante R32. Invece, per grandi soluzioni con flusso variabile del refrigerante (VRF/VRV), il refrigerante difficilmente infiammabile non può più essere utilizzato. Si ritiene che senza precauzioni speciali (sistema di rilevamento delle perdite, valvole sezionatrici, ventilazione) il riempimento massimo di un sistema di climatizzazione con il refrigerante R32 possa essere di 12 kg.
Pertanto, un obiettivo importante per le aziende chimiche che producono refrigeranti è quello di sviluppare un refrigerante con caratteristiche simili a quelle dell’R410A in termini di calore ed efficienza, ma non infiammabile e con il GWP minore del 750 perché questo è il valore limite del GWP che può caratterizzare i refrigeranti destinati ai climatizzatori di piccole dimensioni.
Nel 2018 la Honeywell ha annunciato di aver sviluppato tale refrigerante. Conformemente alla classifica ASHRAE, esso è denominato R466A. È ininfiammabile (classe A1 secondo la norma PN-EN 378) e con il GWP=737. Queste due caratteristiche sono state ottenute grazie alla composizione insolita della miscela. Il 49% è l’R32, l’11,5% R125, e il rimanente 39,5% è il CF3I (trifluoroiodometano), non utilizzato in precedenza nella tecnologia della refrigerazione. Questo composto chimico è utilizzato durante gli interventi antincendio come sostituto degli halon e del fluoruro di zolfo (SF6), tra l’altro a causa di un GWP molto basso (0,4). È stata proprio la presenza di questa nuova sostanza che ha permesso sia di abbassare il GWP della nuova soluzione sia di assicurare il suo carattere non infiammabile. Allo stesso tempo, si sottolinea che una delle caratteristiche del nuovo refrigerante è l’efficienza energetica e il refrigerante stesso può sostituire l’R410A senza compromettere importanti parametri tecnici.
Dopo l’annuncio dello sviluppo del nuovo refrigerante, cominciarono ad apparire informazioni ufficiali sui test effettuati dai produttori di dispositivi (Midea e Toshiba, la seconda azienda considera il nuovo prodotto “promettente”) e di componenti per la refrigerazione (Sanhua e Parker Hannifin).
Nel 2019 il refrigerante ha ricevuto una classificazione ASHRAE (Società americana degli ingegneri del riscaldamento, della refrigerazione e del condizionamento dell’aria) come non infiammabile e di bassa tossicità, e più tardi un’associazione giapponese con un profilo simile ha dichiarato il prodotto “inerte” (inert).
Il lancio del refrigerante R466A era previsto per il 2020 (il prodotto doveva essere commercializzato con il marchio Solstice N41), ma non ci sono ancora annunci ufficiali. La Honeywell, interrogata dai giornalisti e dal settore, riferisce che i test del refrigerante, svolti dai produttori di dispositivi, sono ancora in corso e la commercializzazione è “in una fase avanzata”. La data precisa, comunque, non è ancora nota. Ci sono state voci che i problemi con la stabilità del nuovo refrigerante possano essere causati dall’uso del CF3I, che è una sostanza instabile di per sé. Tuttavia, la Honeywell respinge queste affermazioni e insiste sul fatto che sono in corso test approfonditi con 15 aziende che producono sia dispositivi di climatizzazione che compressori.